Ruggiero Inchingolo
Ruggiero Inchingolo, pugliese, è etnomusicologo, musicista, insegnante e direttore artistico. Lo strumento che lo ha fatto conoscere al grande pubblico è sicuramente il
violino, i cui suoni rievocano il sentimento e la memoria del personaggio che ha svelato il volto popolare del tarantismo salentino,
Luigi Stifani, lo storico violinista terapeuta dei rituali del morso della taranta, protagonista del libro la terra del rimorso di
Ernesto De Martino.
Nel
1989, dopo un’esperienza di incontro dal valore umano inestimabile avuta con il maestro Stifani, si laurea all'Università di Bologna con
Roberto Leydi, il decano dell'
Etnomusicologia moderna con
una tesi su Luigi Stifani, che dopo anni diventerà
un libro con CD.
Ruggiero è stato il primo violinista che ha divulgato e riproposto in
numerosissimi concerti le
pizziche tarantate apprese dal suo maestro, portandole oltre i confini regionali e nazionali, accanto a musicisti di rilievo nel panorama della musica tradizionale salentina. Basilare l'esperienza come
violinista guida del gruppo Officina Zoè.
Erede artistico di
Luigi Stifani, Ruggiero ha dato un contributo fondamentale alla riscoperta del
violino nella pizzica. Le sue pizziche si innestano sul modo di suonare di Stifani, da cui apprende i modelli melodici fondamentali, per poi elaborarli in base ai suoi vissuti sonori nella musica moderna e contemporanea, con il suo
unico e rinomato stile esecutivo suffragato da una evocativa gestualità.
Ruggiero è stato un importante animatore del movimento di riscoperta della danza della pizzica, contribuendo alla sua diffusione in Italia, nel Salento e in terra di Bari, sia con le sue esibizioni che con il suo rinomato Festival
Suoni dal Mediterraneo, diretto per 13 anni nella sua città natale, Andria. L’evento
ha ospitato più di un centinaio di gruppi (italiani e stranieri) rappresentativi della musica di tradizione orale, dalla quella popolare ed etnica fino alla world music.
Alterna all'attività concertistica quella didattica. Refrattario agli ambienti accademici nonchè accanito sostenitore della grafia
non convenzionale e della
trasmissione orale del sapere ereditata dai suoi studi etnomusicologici, nel 1993 fonda il Centro Studi
Il Giardino dei Suoni nel quale sperimenta con successo un metodo di insegnamento che, considerando le moderne metodologie europee dell’Educazione Musicale, mette in primo piano lo sviluppo della
creatività e dell'orecchio
attraverso la pratica di gruppo, fornendo contributi significativi alla didattica musicale.
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